Tristezza, solitudine e disfunzioni della tiroide.

punti di vista

Un diverso punto di vista
I “medici” antichi, indipendentemente dall’essere chiamati sciamani, maghi o stregoni, avevano a disposizione ben pochi strumenti rispetto alle apparecchiature tecnologiche che esistono oggi per aiutare le persone malate e dovevano quindi basare le loro ricerche ed i loro studi su quello che, a loro idea, erano i mezzi migliori per l’evoluzione della medicina.
Osservare la persona, ascoltare quello che diceva, le sensazioni che si provavano al tatto, l’odore percepito, la possibilità di ascoltare “energeticamente” il soggetto e la capacità di analizzare i dati acquisiti in decenni di studio, se non millenni, si dimostravano quindi alcune delle poche armi che avevano a disposizione.
L’accorgersi che l’uomo e la natura subivano nello stesso identico modo le influenze esterne, la visione degli elementi, Aria, acqua, fuoco, terra, spazio, legno o metallo, i famosi Chakra e le svariate similitudini utilizzate, come il concetto di macrocosmo e microcosmo, per spiegare e comprendere quella che allora non si poteva vedere, permise di capire quello che succedeva dentro l’essere umano guardando quello che succedeva fuori, trasformando così la terra nel più grande microscopio mai esistito.
Interessarsi, studiare, cercare di capire ed apprendere le scienze mediche antiche penso sia anche un discorso di punti di vista. Se si riesce ad entrare nell’ottica che veniva utilizzata qualche millennio fa, non serve più cercare di tradurre da un linguaggio all’altro, dal vecchio al nuovo, e le cose diventano un po’ più semplici.

Definizione di…
Detto questo, vediamo di capire come l’essere triste e il non saper stare da solo, psicosomaticamente parlando, possono influire su alcune persone portando alla disfunzioni della tiroide.
Per prima cosa vediamo la definizione delle parole “chakra”, “triste”, “solitudine” e “tiroide”.
Chakra: Spec. al plur., in alcune filosofie orientali, ciascuno dei centri energetici che governano funzioni organiche e mentali.
Triste: Che è in uno stato psichico di afflizione e depressione, causate da qualche dolore o dispiacere o preoccupazione, anche non ben definiti, e che dimostra esternamente tale afflizione. Sinonimo: Infelice
Solitudine: La condizione, lo stato di chi è solo, come situazione passeggera o duratura: amare, desiderare, cercare, fuggire, temere la s.; sentire desiderio di s., di un po’ di s.; beata la s., finalmente un po’ di pace!, come espressione fam. di sollievo; cercare, trovare la serenità dell’animo nella s. di un convento (v. anche la frase lat. o beata solitudo, ecc.); anche, condizione di chi vive solo, dal punto di vista materiale, affettivo e sim.: vivere in s., nella più nera s.; trascorrere la vecchiaia in s.; sentire il peso, o la tristezza, della propria solitudine.
Tiroide: ghiandola endocrina, che nei diversi vertebrati ha morfologia e localizzazione varia e nel uomo è costituita da due lobi laterali riuniti da un segmento breve, situata alla base del collo: è un organo impari, mediano, riccamente vascolarizzato, a struttura lobulare, che produce particolari ormoni (tiroxina e triiodotironina), i quali, interagendo con specifici recettori, regolano il metabolismo, la crescita e la differenziazione di molteplici tessuti bersaglio. Questi ormoni sono necessari per il normale sviluppo del sistema nervoso centrale durante la vita fetale e nelle prime settimane di vita extrauterina. Gli ormoni tiroidei influenzano inoltre la crescita staturale, la funzione cardiaca e quella respiratoria, regolano la motilità intestinale, stimolano i processi ossei di formazione e riassorbimento e inducono un aumento del consumo tessutale di ossigeno. (da Treccani.it)

E se ci fosse veramente un collegamento?
Partiamo dai Chakra, le famose ruote o centri che in molte filosofie e medicine antiche venivano e vengono tutt’oggi usate per identificare i punti dove si incrociano i principali canali energetici indispensabili all’uomo per una sana ed equilibrata sopravvivenza.
Facendo riferimento al discorso dei diversi punti di vista ed alle similitudini usati nell’antichità, possiamo notare come i 7 Chakra principali vennero posizionati già ai tempi in prossimità delle principiali ghiandole endocrine del nostro corpo.
Partendo dal basso abbiamo:
Testicoli, Ovaie, Pancreas, ghiandole surrenali, Timo, Tiroide e paratiroidi, ipofisi o ghiandola pituitaria e epifisi o ghiandola pineale.
La tiroide, oggetto dell’articolo di oggi, è quindi legata al 5° Chakra, Vishudda, vocabolo sanscrito che significa “purificazione”, il cui compito è prendersi cura della gola, delle vie respiratorie, dell’apparato uditivo, dell’espressione e dell’esprimersi.
Si trova in un punto di passaggio, il collo e la gola, dove per mezzo della parola tutto quello che è mente e pensiero della persona, tramite l’energia del suono, diventa materia.
L’energia fluisce liberamente in questo Chakra quando la persona tende in modo naturale ad essere sincera e a dire la verità a se stesso e agli altri e, traducendola in linguaggio corrente, quando questo avviene, gli organi collegati a Vishudda svolgono correttamente le loro funzioni.
Fisicamente parlando, la tiroide controlla il metabolismo, il calore del corpo, la crescita e lo sviluppo, ma ad un cambiamento materiale dovrebbe corrispondere anche un trasformazione interiore e caratteriale.
Un sano sviluppo personale ed una buona crescita interiore comporta anche l’essere onesti con se stessi e con gli altri, il riconoscere cosa veramente siamo, quale è il nostro fine nella vita, cosa realmente vogliamo ed il non aver paura di mostrarlo o chiederlo a chi abbiamo vicino.
Nel momento in cui il cambiamento o la parola vengono trattenuti o espressi in modo non corretto, il processo di crescita e sviluppo viene bloccato e arriva lo squilibrio.
Questi cambiamenti avvengo quasi sempre in solitudine e nel silenzio , ma ci sono persone che hanno bisogno di ascoltare o di parlare continuamente ed altre che per diversi motivi faticano ad comprendere che il periodo di solitudine richiesto da un cambiamento è una fase e come tale è passeggera e non permanente ed è di solito proprio a queste che la solitudine o la tristezza portano scompensi a livello tiroideo.

Il lato oscuro del 5° Chakra
Mentire e dire bugie è un’abitudine che fa male a chi ascolta e ancor di più, consciamente o inconsciamente, a chi parla.
Nascondere o modificare la verità per raggiungere i propri obiettivi o per paura di non essere apprezzato ed accettato dagli altri mostrando esteriormente quello che in realtà non si è interiormente è un qualcosa che nella vita fanno in molti, anche senza accorgersene, per insegnamenti ricevuti, per situazioni in cui ci si trova o in ambienti in cui siamo stati costretti a vivere e che si pensa di non poter lasciare.
Spesso si dice che la scelta viene fatta per il quieto vivere, ma le ragioni possono essere  diverse.
Per esempio si potrebbe aver paura che, esprimendo le proprie idee, si venga essere messi in disparte o lasciati soli.
Questa paura ci può portare a trattenere emozioni o modi di fare al solo scopo di apparire come gli altri ci vogliono.

In Ayurveda
Nelle medicine olistiche, come quella Ayurvedica, la malattia è intesa come una risposta che l’istinto dell’essere umano mette in atto per cercare riparare un danno, spesso provocato da un evento esistenziale o un conflitto, che può produrre un blocco.
In Ayurveda l’energia Kapha, che significa letteralmente “coesione”, si occupa della creazione della struttura corporea e si posiziona principalmente nel torace, partendo dalla gola ed arrivando alla parte superiore dello stomaco, toccando poi le vie respiratorie ed infine il tessuto adiposo.
Uno squilibrio di questa energia porta la persona ad appesantirsi, a sentire freddo, ad avere una digestione lenta, a non essere più agile, a soffrire di congestione, gonfiori, obesità e letargia, molto simili a problemi legati alle disfunzioni della tiroide.
Dal punto di vista emotivo lo squilibro Kapha porta ad accettare situazioni pesanti, dalle quali si vorrebbe uscire ma, causa lentezza e staticità, non si riesce ad abbandonare.
Se protratto nel tempo, Kapha può portare ad ansia e depressione.

Forse ci siamo
Insomma “Che è in uno stato psichico di afflizione e depressione, causate da qualche dolore o dispiacere o preoccupazione, anche non ben definiti, e che dimostra esternamente tale afflizione. Sinonimo: Infelice” è la descrizione precisa di tutto quello che è problema del 5° chakra e dello squilibrio Kapha.
L’ultima cosa importante da fare adesso è ricordarsi che gli esseri umani sono diverse tra loro.
Provate a pensare cosa può rendere triste una persona attiva, sempre in movimento, che vive prefissandosi obiettivi e che non vede l’ora di raggiungerli ma che si trova costretta o si costringe a fermarsi.
Bene, adesso provate indovinate cosa può rendere triste una persona tranquilla, pacata, che ama la tranquillità, la vita casalinga, che ama leggere un buon libro la sera e magari apprezza la normalità, abituata a programmare e non propensa a dover far sforzi particolari che di punto in bianco si vede tirata in una corsa per raggiungere obiettivi che ritiene magari inutili.
E adesso prendetene una terza, abituata a vivere libera, senza limitazioni, che ama divertirsi, godersi il momento, a cui non interessa programmare, che viene limitata o si autolimita.
Ci potrebbero essere molti altri esempi, ognuno ci potrebbe mettere del suo, ma la considerazione che mi viene spontanea fare è che le cause della tristezza cambiano in base al soggetto che la presenta e quindi anche la stessa malattia può arrivare in modo diverso e con sintomi diversi, in questo caso ipertiroidismo o ipotiroidismo, a seconda di quello che la persona stessa deve fare o capire.
Anche qui i metodi per tenere sotto controllo il disagio sono diversi e molti sono anche validissimi, ma per risolverlo pienamente non vedo molte soluzioni possibile se non affrontare la situazione reale che ha scatenato il problema.
Auguro a tutti una buona primavera, se solo si decidesse ad arrivare!!!!!

2 pensieri su “Tristezza, solitudine e disfunzioni della tiroide.

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